Il 30 gennaio 2014 è stata depositata la sentenza n. 4677/14 della Corte di Cassazione, 5^ Sez. pen., del 18.12.2013 (cd. "caso Impregilo"), che ha affrontato il tema del concetto di "condotta fraudolenta" ai fini della valutazione dell'adeguatezza del Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001.
In primo luogo, la Corte Suprema ha precisato che il D.Lgs. n. 231/2001<<parte dal presupposto che un efficace modello organizzativo e gestionale può essere violato (e dunque il reato che si vuole scongiurare può essere commesso) solo se le persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione e di direzione dell'ente (art. 5 comma primo lett. a) abbiano operato eludendo fraudolentemente il modello stesso.>> Sempre la Corte, sottolinea che <<la natura fraudolenta della condotta del soggetto apicale (persona fisica) costituisce, per così dire, un indice rivelatore della validità del modello, nel senso che solo una condotta fraudolenta appare atta a forzarne le "misure di sicurezza">>. La richiamata sentenza interviene, poi sul tema di <<cosa sia una condotta fraudolenta>, chiarendo che essa:
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AutoreDott. Fabrizio De Simone ArchiviCategorie
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